Altri esempi di Fault exclusions

Ultima modifica: 29/02/2024

Cortocircuito tra due conduttori qualsiasi

La Figura 4.16 {4.11.3.1.1} mostra un sottosistema di uscita nell’Architettura D o nella Categoria 4. Se entrambi i contattori e il modulo di sicurezza si trovano all’interno dello stesso pannello di controllo, è possibile utilizzare lo schema mostrato nella Figura 4.17 {4.11.3.1.2} ed eseguire una Fault exclusion per la probabilità di un cortocircuito del cavo che collega l’uscita del modulo di sicurezza con i contattori KP1 and KP2.

Questa possibilità è indicata nella ISO 13849-2, Tabella D-4.

Saldatura di elementi di contatto nei contattori

I produttori possono considerare di adottare l’architettura mostrata nella Figura 4.18 {4.11.3.2.1} e affermare che è possibile raggiungere un PL = d o un livello di affidabilità SIL 2. Per renderlo possibile, è necessaria una Fault exclusion sul contattore KP1. Tuttavia, ciò non è consentito né dalla norma IEC 62061 né dalla norma ISO 13849-1. Ciò è chiaramente indicato nella ISO 13849-2, Tabella D.9.

In altre parole, non è possibile dichiarare la conformità a nessuna delle due norme per i sistemi di sicurezza in High Demand quando viene applicata una Fault exclusion sulla mancata apertura degli elementi di contatto a causa di una saldatura permanente. Questo vale anche nel caso in cui il valore della corrente nominale del dispositivo di protezione contro le sovracorrenti del contattore abbia un fattore di sicurezza di 0,6 o inferiore.

Il motivo è che un contattore deve essere protetto da sovraccarichi e cortocircuiti con un adeguato dispositivo di protezione da sovracorrente (Branch Circuit Protective Device, in lingua nordamericana): il motivo è evitare guasti sistematici. Una volta fatto questo, i tassi di guasto casuale del contattore possono essere considerati “reali”. Il fatto di “sovraproteggere” il contattore può aumentare il suo valore B10D, ma non è corretto affermare un valore infinito di B10D. La ISO 13849-1, tabella C.1, indica un valore di B10D di 400.000 nel caso in cui il contattore sia soggetto a una corrente pari al suo “carico nominale”. Indica inoltre un B10D di 20.000.000 nel caso in cui il contattore sia soggetto a un “piccolo carico” (ovvero il 20% del suo carico nominale). Fare riferimento anche al §4.12.3.2.

Queste considerazioni sono valide anche per i contattori ausiliari utilizzati come ingressi di una logica di sicurezza. La Figura 4.19 {4.11.3.2.3} mostra due esempi di sottosistemi d’ingresso (trasmettitore di pressione, modulo di sicurezza con soglia interna e contattori ausiliari) che possono raggiungere PL d o SIL 2.

Tuttavia, utilizzando l’architettura mostrata nella Figura 4.20 {4.11.3.2.4}, si può raggiungere un massimo di PL c o SIL 1.