La IEC 61439-1 è applicabile ai Quadri d'Automazione Industriale?

Ultima modifica: 13/10/2023

IL DUBBIO: per marcare CE un Quadro d’Automazione, devo seguire le prescrizioni della IEC 61439-1?

 

Considerazioni

Considerazione 1: l’equipaggiamento elettrico delle macchine deve essere progettato e costruito secondo la IEC 60204-1.

All’interno della norma possiamo trovare:

4.2.2 Apparecchiatura di manovra
In aggiunta alle prescrizioni contenute nella IEC 60204-1, in funzione della macchina, dell’uso previsto e del suo equipaggiamento elettrico, il progettista può scegliere parti di quest’ultimo conformi alle parti pertinenti della serie EN 61439 (vedere anche Allegato F).
È chiaro che la IEC 61439 non è obbligatoria per i quadri d’automazione industriali, ma è una norma utile a cui fare riferimento, ad esempio nel caso in cui il quadro sia dotato di sbarre.
Considerazione 2: Il problema risiede nel linguaggio usato nella IEC 61439-1:

[IEC 61439-1: 2012] Part 1: General rules – 1 Scope

[…] This standard applies to low-voltage switchgear and controlgear assemblies (ASSEMBLIES) only when required by the relevant ASSEMBLY standard as follows:

[…] ASSEMBLIES designed for electrical equipment of machines provided that the other relevant specific requirements are complied with. 

NOTE 3 Supplementary requirements for ASSEMBLIES forming part of a machine are covered by the IEC 60204 series.

Questa affermazione crea confusione, in quanto può essere interpretata come se il costruttore dovesse applicare anche la IEC 61439-2 per poter marcare CE il suo quadro d’automazione e, di conseguenza, la sua macchina.

 

Considerazione 3: è vero che la IEC 60204-1 non è una norma per i quadri, ma una norma per l’intero impianto elettrico delle macchine. È vero anche che la IEC 61439-2 è la norma di prodotto per i quadri di distribuzione. Tuttavia, la IEC 61439-1 richiede test che sono incompatibili con un quadro di controllo, come la prova di cortocircuito.

Se si costruisce un quadro di distribuzione, non si esegue alcun test di cortocircuito poiché il produttore del “Sistema Quadro” (ABB o SIEMENS o SCHNEIDER, o RITTAL etc.) lo ha sicuramente già fatto. Ma se si utilizza la stessa “struttura metallica” per costruire un Quadro di controllo per macchinari, non si possono utilizzare i risultati di quella verifica e si deve testare il comportamento del Quadro in caso di vero e proprio cortocircuito; verificare che superi la prova e poi ricostruire un “quadro gemello” poiché quello in prova risulterà danneggiato.

Non ha senso! La UL 508A ha l’eccellente “SUPPLEMENT SB – SHORT CIRCUIT CURRENT RATINGS FOR INDUSTRIAL CONTROL PANELS” che fornisce una metodologia per calcolare l’SCCR di un quadro d’Automazione e non richiede alcun test di corto circuito!

 

Considerazione 4: Da molti anni, tra gli esperti che lavorano in questo campo e che partecipano a vari Comitati Tecnici, è accettato il fatto che la IEC 61439-1 è una buona fonte di prescrizioni per i costruttori di quadri, ma la sua piena applicazione non è obbligatoria. Diversi organismi di normazione europei, come il CEI in Italia o il DKE in Germania, hanno già preso ufficialmente questa posizione. Formalmente, la norma IEC 61439-1 contiene ancora una frase che afferma che la norma è applicabile agli “ASSEMBLAGGI progettati per l’equipaggiamento elettrico delle macchine”.
Questa frase è stata completamente eliminata nelle norme IEC 61439-1: 2020 e IEC 61439-2: 2020. Una volta che queste due norme saranno armonizzate con la loro pubblicazione nella GUUE, la questione e la confusione che essa genera saranno finalmente del tutto superate.

 

Conclusioni

Se siete produttori di quadri d’automazione, dovete indicare la corrente nominale di corto circuito del vostro prodotto (SCCR). Questo valore deve essere superiore alla Corrente di cortocircuito Presunta a cui è soggetto il Quadro. Si tratta della corrente massima di cortocircuito che può essere generata nel punto in cui il Quadro è collegato alla rete.
Pertanto, se dovete costruire un quadro con una SCCR da 25 kA, prestate attenzione al fatto che non è sufficiente che il dispositivo di sezionamento principale abbia un potere di interruzione pari o superiore a 25 kA!
Una volta che si è certi che il quadro progettato abbia effettivamente 25 kA, basta dichiararlo sulla targhetta del quadro e non preoccuparsi della prova di cortocircuito! Si tratta solo di una “questione normativa” e non di un problema di sicurezza reale!

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