Ultima modifica: 17/07/2025
La zona classificata (detta anche zona ATEX) è UN VOLUME FISICO PARTE DI UNA MACCHINA/IMPIANTO O AREA DI LAVORO (può essere l’interno di un serbatoio, silos, un’area esterna ad una macchina, l’intorno di una tubazione) dove È STATA VALUTATA E/O CALCOLATA (applicando opportune metodologie e standard riconosciuti) la PROBABILE PRESENZA DI ATMOSFERA POTENZIALMENTE ESPLOSIVA (aria+gas/vapori oppure aria+polveri oppure aria+gas/vapori+polveri)
Le aree vengono classificate come segue:
- Zona 0: Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.
Un’ esempio pratico di zona 0 sono le zone interne ai container di benzina o altre sostanze potenzialmente esplosive in zone di contenimento. In quelle zone data la presenza fisica della sostanza vi è un alta percentuale di vapori potenzialmente infiammabili ed esplosivi.
- Zona 20: Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o spesso un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria.
Un’esempio pratico di zona 20 sono le zone di stoccaggio di polveri fini come i depositi di farina, zucchero o segatura
Zona 1: Area in cui durante le normali attività è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia.
Degli esempi di zona 1 sono le zone adiacenti alle tubazioni dei sistemi di distribuzione di sostanze che generano vapori potenzialmente infiammabili ed esplosivi, più precisamente in quelle zone che sono confinate, per esempio da una cabina.
- Zona 21: Area in cui occasionalmente durante le normali attività è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria.
Degli esempi di zona 21 sono quelle zone adiacenti ai sistemi di distribuzione o filtraggio di polveri, le quali generano dei vapori potenzialmente esplosivi ed infiammabili, che come nel caso dei gas sono contenute in zone confinate.
- Zona 2: Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.
Degli esempi di zona 2 sono tutte quelle aree adiacenti a dei sistemi di trasporto di gas potenzialmente esplosivi, la cui presenza è limitata.
- Zona 22: Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile e, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata
Come nel caso delle zone 2 anche le zone 22 sono tutte quelle aree adiacenti a dei sistemi di trasporto di polveri potenzialmente esplosive, la cui presenza è limitata.
Gli impianti elettrici delle Zone 0-20 e 1-21 devono essere sottoposti a verifiche biennali. Le installazioni elettriche nelle Zone 2-22 NON sono sottoposte a verifiche periodiche.
Procedimento generale di classificazione
Il procedimento generale per poter classificare una Zona ATEX e quindi stabilirne la pericolosità e le apparecchiature idonee che potranno essere utilizzate al suo interno, è il seguente:
- Studio delle sostanze trattate: caratteristiche chimico-fisiche delle sostanze, temperature e pressioni massime alle quali le sostanze vengono a trovarsi, modalità con le quali vengono utilizzate nel processo produttivo, ecc.
- Studio ambientale: ipotizzare caratteristiche geometriche locali, caratteristiche ventilazione dei locali e macchine, temperature e pressioni ambiente, ecc.
- Individuazione e analisi delle sorgenti di emissione: stabilire il grado di emissione delle sorgenti. Ovvero, studiare le modalità e la quantità con le quali le sostanze vengono emesse.
- Classificazione del tipo di Zona: sulla base dei procedimenti suggeriti dalle norme, individuazione del tipo, forma ed estensione delle zone pericolose.